Ad oggi sono 43 giorni che lavoro da casa e sono completamente isolato dal mondo. La mia quarantena ha quindi superato i 40 giorni. Le mie uscite, sempre finalizzate a un ben preciso compito, in tutto questo periodo si contano sulle dita di una mano e avanzano anche delle dita. Sono fortunato, perché questo isolamento avviene in un piccolo paese, in una casa con molte stanze, un giardino, un laghetto con i pesci, una griglia per fare cibo alla brace, insomma sicuramente con molto più spazio a disposizione della maggior parte delle persone, soprattutto quelle che vivono nelle grandi città.

In questo periodo abbiamo costruito un'area giochi per nostro figlio, che non può più andare al parchetto vicino a casa. Abbiamo fatto molte attività che altrimenti non avremmo fatto, ma sostanzialmente la nostra vita non è cambiata in modo distruttivo, lavorando da casa è sempre scandita dagli orari di lavoro, dai pranzi, dalle cene, c'è solo un po' più di tempo a nostra disposzione, non dovendo viaggiare e non potendo fare qualunque altra attività al di fuori dal perimetro della casa.

La situazione però non mi appare affatto rosea.

Quello che cambia a velocità preoccupante è il mondo fuori dalle nostre quattro mura.

In questi pochi giorni abbiamo assistito e stiamo assistendo alla distruzione dell'Unione Europea.

Sono crollati tutti i miti globalisti e liberisti. Niente più libertà di movimento nè per le persone nè per le merci. Niente più libero mercato e niente più globalizzazione. Niente libertà personali, distruzione del concetto di privacy. Limitazioni importanti alla libertà di pensiero, richieste di oscuramento di organi di informazione, controlli sulle cosiddette fake news.

Questo punto è veramente paradossale, mentre le fonti di informazione sia quelle ufficiali che gli organismi scientifici cambiano parere ormai quotidianamente, queste ondivaghe opinioni, che valgono al massimo una settimana, vengono difese con la forza, perché di questo si tratta.

Siamo ad un passo dal Ministero della Verità con i suoi due strumenti principe: la Propaganda e il Revisionismo:

“Chi controlla il passato controlla il futuro: chi controlla il presente controlla il passato”.

Battere moneta senza sosta non è più un tabù, privatizzare e sostenere aziende strategiche è un imperativo, quando solo due mesi fa era una bestemmia.

Siamo nel bel mezzo di una tempesta senza precendi storici per due motivi:

• la velocità con cui tutto ciò accade, i decreti legge che si susseguono a ritmo incalzante in Italia sono una rappresentazione plastica di questa corsa senza sosta allo stravolgimento totale dei paradigmi della nostra società
• la vastità della trasformazione che avviene in tutte le nazioni o quasi del mondo e che riguarda tutti gli ambiti, sociale, culturale, economico, religioso, etc.

Tutto questo è veramente dovuto solo ad un virus?

A mio parere no.

Tutti sapevano che il sistema era ad un passo dal crollo perché le teorie su cui si basava erano completamente astruse e inadatte a confrontarsi con la realtà. Pensiamo solo al capitalismo, al gloablismo e al liberismo che si basano su concetti assurdi come la crescita infinita. Anche un bambino sa che non esiste e non può esistere, eppure è la base su cui poggiano queste teorie.

Cosa verrà fuori da tutto questo?

Io credo che dipende anche da noi.

Vogliamo veramente tornare a vivere come prima?

Io spero di no.