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Duca di Reynwald (5 di 7)

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@vittoriozuccala
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Il sogno del Duca di Rewynwald

Il Duca di Reynwald è un uomo immaginario di un regno immaginario in un periodo tra il 700 e l'800 quando le guerre per la supremazia del territorio erano all'ordine del giorno. La saga è raccontata in ogni episodio da protagonisti differenti ma con un unico filo conduttore: il sogno.

Questo è il quinto di sette capitoli raccontato dal Duca di Reynwald.

Riassunto delle puntate precedenti

Negli scorsi capitoli il Duca di Reynwald si dirige verso la città di Gortash con la quale ingaggia un furibondo scontro frontale; nel furore della battaglia la fanteria nemica esce dalla città per affrontare l'avanguardia dell'esercito di Reynwald ma una triste sorte è destinata loro.

Una notte ed un mattino di marcia senza sosta.

Una notte ed un mattino di freddo e pioggia.

Guardo i loro volti aspettandomi segni di cedimento ma non ne scorgo. La sete di sangue e il desiderio di gloria riempie i loro cuori e riscalda le loro membra. La pianura è ormai colma dei miei soldati.

Decine di eserciti stanno convergendo verso Gortash che si erge davanti ai miei occhi. Osservo i miei uomini schierati davanti alle mura nemiche. Nonostante la loro immobilità, dettata da anni di disciplina, le bandiere del mio ducato fremono mosse dal vento del mattino. So che mi seguirebbero fino all'Inferno!

Gortash, la città inespugnabile. Gortash, la roccaforte. Gortash l'ultimo baluardo rimasto per il dominio dell'intera contea.

Era il sogno di mio padre. Era il sogno del Duca di Reynwald che è diventato anche il mio. La conquista di tutta la contea dopo la sconfitta del baluardo più duro a morire: la città di Gortash! Un sogno che mio padre mi ha instillato fin dalla culla e che coccolo fin dall’infanzia come un guerriero farebbe con la sua spada dopo una battaglia.

Quando parte la carica, il mio cavallo da guerra scatta automaticamente in avanti. Sbuffi di vapore escono dalla sue grosse narici ed il suo possente dorso si inarca per iniziare un possente galoppo.

Mentre le frecce scoccate dagli arcieri sulle mura nemiche sibilano sulle nostre teste, le porte della città si spalancano vomitando la fanteria. Nonostante il breve preavviso, i bastardi si sono organizzati velocemente.

Alla testa dell'esercito c'è un uomo alto e nerboruto; nella sua mano tiene un'ascia bipenne e i lustrini sulle spalle gli conferiscono autorità mentre corre verso di noi come un demone circondato dalla nebbia mattutina. Deve essere il loro comandante e in cuor mio lo stimo per essere in prima linea. Sprono il mio cavallo con i tacchi degli stivali e il vento rapisce il mantello d'orso dalle mie spalle scaraventandolo in mezzo al fango calpestato da centinaia di piedi.

Le ore successive sono un susseguirsi di urla, grida e clangore di spade. Nel furore della battaglia ho perso di vista il capitano.

Quando la battaglia termina, tutto intorno a me è sangue. Ne sento l'odore nelle narici e il sapore sulle labbra. Un dolore lancinante proviene dallo squarcio che una spada ha provocato sulla coscia destra ma non me ne curo.

Cammino sul campo di battaglia cercando di far mentalmente la conta dei morti. Da Gortash non sento nemmeno un rumore. Gli arcieri si sono fermati e guardano attoniti la fine della loro gloriosa fanteria.

Proprio nel momento in cui sento i miei soldati intonare un roboante "Reynwald" alternato a colpi di spada sui propri scudi, lo vedo.

Un uomo rantola in agonia a terra. Mi avvicino lentamente... Una spada fa capolino dal suo torace ed il sangue scorre copiosamente fuori dal suo corpo. Dai lustrini sulle spalle deve essere proprio il loro capitano che poche ore prima vedevo correre con fierezza impugnando l'ascia bipenne...

E' ancora vivo ma non ne avrà per molto...

Sorrido al pensiero che è così per tutti coloro che attraversano la mia strada.

Decido di essere magnanimo: avrà una morte veloce.

Con un sibilo gli sussurro dolci parole: "Stolto, ti sei messo sul mio cammino... Saluta il Diavolo da parte mia!"

Un brivido di piacere mi pervade quando sento il rumore sordo delle ossa del suo cranio che si spaccano nel momento in cui la mia ascia accarezza il suo volto...

Questo post partecipa alla Steempossible Challenge promossa da @ilnegro e @serialfiller nel progetto @steempossible invitando al voto utenti autorevoli.